Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι...

"Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι τους της παιδεύσεως της ημετέρας ή τους της κοινής φύσεως μετέχοντας" ΙΣΟΚΡΑΤΗΣ

(“Siano chiamati Elleni gli uomini che partecipano della nostra tradizione culturale più di quelli che condividono l'origine comune” ISOCRATE)

31 agosto 2016

I Rizitika, radici della Cultura cretese

Passeggiando per la bella Chanià, sento suonare un liuto e una lira cretese. Il ritmo è  vivace, incalzante, una musica che trascina e costringe il corpo a muoversi, danzare, non importa che tu lo sappia fare o no, cederai.
La melodia proviene da un teatro all’aperto: i musicisti si scaldano per l’odierna serata dedicata al rizitiko e alle danze della Sfakià, regione cretese rinomata per le sue bellezze naturali e per il particolare carattere dei suoi abitanti.



Il rizitiko è un canto popolare di origine antica, risalente all’epoca bizantina. I canti di rizitiko hanno attraversato i secoli per raccogliere e intonare episodi di vita quotidiana di amore, pascoli, emigrazione, lontananza, e vicende di carattere storico, come la ribellione contro l’impero ottomano o la Resistenza contro l’occupazione nazista.
Il rizitiko è, dunque, un ricco tesoro, che nel corso dei secoli ha custodito la lingua, la cultura, gli usi e i costumi di questa terra. Il termine deriva da “ρίζα” (riza), “radice”, a testimonianza della sua vitale importanza per la sopravvivenza del patrimonio culturale cretese.
I rizitika non hanno, di solito, accompagnamento strumentale, tutt’al più la voce solista è sostenuta da un coro. I rizitika si intonano in varie occasioni e ovunque: nei campi, in taverna, per una festa.
In scena ora, una voce maschile profonda, a tratti tuonante, esegue su note scarne, il rizitiko di una drammatica vicenda storica: la cruenta vendetta di un uomo al quale un drappello di soldati, capeggiati da un sanguinario bey, violenta la sposa come punizione per le sue attività di ribellione contro l’Impero. La vicenda, è inutile dirlo, sfocia in un bagno di sangue.

La cupa atmosfera viene presto rallegrata dall’arrivo di giovani coppie di danzatori, in abiti tradizionale. 

Danzano, con virilità gli uni e grazia le altre, l’antico e vitale syrtòs. D’altronde, dopo ogni notte, per quanto oscura essa sia, torna sempre a splendere la vivifica luce del sole.





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