Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι...

"Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι τους της παιδεύσεως της ημετέρας ή τους της κοινής φύσεως μετέχοντας" ΙΣΟΚΡΑΤΗΣ

(“Siano chiamati Elleni gli uomini che partecipano della nostra tradizione culturale più di quelli che condividono l'origine comune” ISOCRATE)

31 agosto 2017

Piccolo dolce vecchio Settembre

Settembre di Ghiannis Tsarouchis[1910-1989]



Secondo un’antica usanza di origine bizantina – nata da esigenze amministrative – il 31 agosto segna l’inizio di un nuovo anno.
Tutt’oggi in alcune località greche questo giorno è chiamato κλειδοχρονιά (klidochronià), parola formata dal verbo κλειδώνω (klidono) “chiudere” e dal sostantivo χρονιά (chronià) “anno”. Il klidochronià cede il passo all’αρχιχρονιά (archicronià) – αρχίζω (archìzo) “iniziare” – dunque al 1° Settembre, l’inizio del nuovo anno.

Questa notte molte antiche usanze legate a questa tradizione si rigenereranno. Una delle più suggestive è quella praticata nella Chora di Kos.
A quanto pare la sera del 31 agosto gli isolani pongono sotto la luce stellare un grande cocomero ricco di semi, una rosa, uno spicchio di aglio, una mela cotogna, una foglia di platano di Ippocrate e un grappolo di uva.
Prima che sorga il sole, le donne e i bambini scendono in spiaggia per immergere in mare gli elementi “stellarizzati” durante la notte e per consegnare alle acque salmastre quelli “stellarizzati” e custoditi per l’intero anno nell’iconostasi.
Poi, si bagnano il viso, raccolgono l’acqua marina di quaranta onde e quaranta ciottoli dall’arenile.
Lungo la strada verso casa si fermano al grande platano per abbracciarne il fusto, fonte di forza e di longevità.
Infine, le donne ripongono i “nuovi” frutti sull’iconostasi, come augurio di abbondanza per il nuovo anno.
I quaranta ciottoli finiscono in parte nei bauli, affinché i topi non mangino i vestiti, qualcuno in tasca «ché porta bene», e altri sono posti ai quatto angoli della casa o sparpagliati nel cortile. L’acqua delle quaranta onde servono, invece, a irrorare la casa per renderla immune alle malelingue.


Buona fine e buon inizio!

Theofilos Chatzimichail [1868-1934]


Vi propongo l'ascolto di uno dei tanti brani dedicati a Settembre: "Un piccolo dolce vecchio Settembre" per la voce di Pantelís Thalassinòs e i versi di Ilias Katsoulis.

"Un piccolo Settembre piange
perché non vuole andare a scuola,
vuole giocare ancora con le stelle,
prima che arrivino le piogge e le nuvole nei suoi pensieri...
Un dolce settembre stilla miele,
giovane e gagliardo vendemmia l’uva,
tremano le ragazze davanti al suo sguardo,
soffiano Levante e Zefiro dal sud...
Un vecchio Settembre, amico inseparabile,
più passano gli anni più è irriconoscibile.
Il rosso incrina le melegrane,
le foglie ingiallite cadono nel giardino del cuore.
La notte cresce e distende le sue reti nella luce..."







18 agosto 2017

"Buon Inverno!" ovvero un augurio per ogni circostanza



Το Kαλοκαίρι, il Bel Tempo ovvero l’Estate, si avvia verso la conclusione e se quando siete arrivati in terra ellenica vi hanno accolti con un caloroso: «Καλώς ήρθατε και καλό Καλοκαίρι!»,  «Ben venuti e buona Estate!», ora che partite il saluto di commiato suonerà così: «Καλό ταξίδι και καλό Χειμώνα!», «Buon viaggio e buon Inverno!».
Ebbene i Greci, è nella loro natura, hanno un augurio per ogni circostanza, anzi ogni circostanza è una buona occasione per esprimere un augurio.
In Grecia si esclama un bel «Με' γειά!» all’amica che si è fatta una nuova acconciatura, all’amico per il recente acquisto del telefonino, a una persona cara per l’abito appena comprato e per altre occasioni di ordinaria quotidianità.
Dopo una chiacchierata, che ti conosca o no, il tuo interlocutore non farà a meno di augurarti un: «Να πάς στο καλό!», una sorta del nostro «Stammi bene!» — ho saputo che nei paesi della Calabria grecofona ci si saluta con una magnifica mescolanza di lingue: «Stammi kalà!».
Uno degli auguri più belli che abbia mai ricevuto, è quello di un arzillo e sorridente ottantenne che, rivolgendosi a me e al mio consorte, ha esclamato: «Να γεράσετε καλά!» (Na gheràsete kalà) «Che possiate invecchiare bene!» e insieme, aggiungo io.




Ecco una, ridotta e semplificata, lista di formule di augurio, che parte dalle note formule di saluto:




Si accettano suggerimenti per arricchire l'augurale lista.




I suggerimenti sono arrivati, e numerosi, dai lettori del blog, eccoli qui:






Grazie a Irene, Maurizio, Giuseppina, Elisabetta, Elena, Lucia, Mona e a tutti gli altri.




1 agosto 2017

Agosto

"Agosto è il mese che nutre gli altri undici" questo dice la saggezza popolare greca, e come smentirla? Fichi, noci, uva, mais e tanta frutta e verdura sono i doni dell’ottavo mese dell’anno, ο Αύγουστος (àvgustos) in greco.

"Agosto, mio bel mese, magari tu venissi due volte l'anno!" esclama un detto popolare, mentre un altro ci avverte che se "Da marzo è estate, da agosto è inverno". Ma non preoccupiamocene ora che vi auguro...


Il dipinto "Avgustos" (1972) è di  Yannis Tsarouchis

... buon mese a tutti!

Καλό μήνα (kalò mina!)


La bravissima autrice di storie per bambini, Syrmo Michail, ci segnala questo intenso brano di Nikos Papazoglou, intitolato, appunto, "Agosto" (qui i versi in greco e in italiano):