Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι...

"Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι τους της παιδεύσεως της ημετέρας ή τους της κοινής φύσεως μετέχοντας" ΙΣΟΚΡΑΤΗΣ

(“Siano chiamati Elleni gli uomini che partecipano della nostra tradizione culturale più di quelli che condividono l'origine comune” ISOCRATE)

15 marzo 2013

Cronaca di un Festival Filellenico Metropolitano




In un rifugio antiaereo, moderni discendenti di Platone filosofeggiano con mollezza su nazionalismo e rock sorseggiando del frappè, sotto il bonario sguardo di un patriottico quadrupede.
30 simpatiche formiche dispensano un’accoglienza generosa, offrendo calici di vino e golosi sfizi, tra ex-relitti del Meltemi trasformati in arte elaborata.

Ad un tratto, nella semioscurità cinque tipi un po’ sospetti appaiono dal fondo, “I rembetes sono arrivati”, qualcuno ci bisbiglia.
Si fan largo tra le sedie e da sotto un gilet sbuca fuori un baglamàs e accanto un bouzouki gli compare, suo inseparabile compagno. Poi contrabbasso, chitarra e fisarmonica completano la banda.






Note dolci come il  mare e pungenti come la lontananza, volteggiano tra le mura. Ma allora cosa accade? È un richiamo che proviene da lontano, da una Città narrata tra leggende e realtà, tra l’Oriente e l’Occidente.



E il rifugio ora si affolla sempre più, manghes, ballerini, ubriachi e fumatori, Dafni e viaggiatori danzano insieme, cantando sulle dissonanti melodie dell’anima.



Cronaca di un Festival filellenico metropolitano:

con gli EVì EVàN


Direzione artistica:  Viviana Sebastio e Ass. Cult. FuoriLuogo
col patrocinio della Comunità Ellenica di Roma e del Lazio

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