Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι...

"Και μάλλον Έλληνες καλείσθαι τους της παιδεύσεως της ημετέρας ή τους της κοινής φύσεως μετέχοντας" ΙΣΟΚΡΑΤΗΣ

(“Siano chiamati Elleni gli uomini che partecipano della nostra tradizione culturale più di quelli che condividono l'origine comune” ISOCRATE)

14 marzo 2012

CLITO di Dinos Christianòpoulos



Un’afa pesante incombeva sull’esercito. Dal primo generale fino all'ultimo soldato eravamo tutti  scontenti della nuova politica di Alessandro. Dopo averci obbligati a sposare le donne, 
a indossare i turbanti e le uniformi dei persiani, ora, come se non bastasse, ci imponeva di prostrarci tutti, nessuno escluso, ai suoi piedi. Prostrarsi ai suoi piedi, noi? Noi che avevamo combattuto per portare ai barbari libertà e cultura! Molti compagni venivano a dirmi: «A te ti ascolta, perché non gli parli?». «E cosa dovrei dirgli? Alessandro non ascolta nessuno» rispondevo, ma dopo molte insistenze mi convinsi. In fin dei conti ero il suo amante.
Una mattina Alessandro ci convocò in assemblea. Vidi i generali cadere uno a uno prostrati ai suoi piedi, il sangue mi salì al cervello. Ritto e a testa alta entrai nella sala. «E tu perché non ti prostri al mio cospetto?» mi chiese contrariato Alessandro. Risposi a voce alta, affinché mi sentissero tutti: «Se non ti basta che io sia Clito, sappi che sono Macedone e che non so prostrarmi. Ti ho servito fedelmente in tutte le spedizioni e non mi sono mai lamentato di nulla, sono stato il tuo amico e tu sei stato il mio comandante. Ma ora che sei diventato satrapo…». 
«Chiudi il becco!» urlò Alessandro, rosso come il fuoco per la rabbia. «Pagherai a caro prezzo queste tue parole!». Furente scese dal trono - barcollava accecato dall'ebbrezza - mi si accostò e, prima che potessi difendermi, estrasse la sua spada e me la conficcò con veemenza nel cuore. Caddi e morii lì, ai suoi piedi, ma non mi prostrai.

Clito 
di Dinos Christianòpoulos
Traduzione di Viviana Sebastio

***


Dinos Christianòpoulos 

è stato poeta, narratore, traduttore, critico letterario, editore (1931-2020, Salonicco). 
 
La sue poesie erotiche e sensuali evocano Kavafis, ma emanano al contempo suggestioni proprie e originali. 
Christianòpoulos ha scritto anche testi sulla società che lo circonda, realtà che spesso gli è apparsa sciocca e intollerante e “le sue innocenti parole cattive” sono state più volte condannate dalla Chiesa e dai letterati stessi.
Dichiarava, nel 1979, di essere contro: contro le onorificenze e contro i premi, perché sminuiscono il valore degli uomini; contro gli sponsor, contro lo Stato; contro i giornali, perché non scrivono ciò che andrebbe scritto; contro ogni tipo di ideologia, di qualsiasi colore essa fosse. 
Christianòpoulos è sempre stato un uomo dall’animo combattivo e passionale.
Una manciata di anni fa, ho avuto l’onore di ricevere una sua lettera, in cui, con una grafia minutissima, scriveva: 
«Ευχαρίστως. Ευχαριστώ. Ντίνος Χριστιανόπουλος» (Con piacere. Grazie. Dinos Christianòpoulos) dandomi così la sua autorizzazione a pubblicare, in mia traduzione, Clito, questo suo racconto da me molto amato. Spero vi sia stato gradito.



6 commenti:

  1. Molto bella questa traduzione ed il commento fatto su Dinos Christianòpoulos del quale condivido il pensiero.
    Bene!....pubblica ancora tue traduzioni, trasmettici un pò della tua conoscenza!

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  2. Cara Viviana, davvero interessante la tua traduzione di uno scrittore che, io, in verità, non amo molto. Come te, però, amo la Grecia e, come te, sono di Taranto e a Taranto sono tornato dopo molto peregrinare. Ho letto che vivi a Roma: anche io per molti anni ci ho vissuto, prima alla Sapienza, e poi al Messaggero. Ma il mio amore per la Grecia non è soltanto una sorta di passione estemporanea o per le nostre antiche radici lacedemone, ma perchè mia nonna materna era di Kalimnos e, ormai, da molti anni a questa parte, ogni estate, passo il mese di agosto a Tolo. Come certo saprai, un nostro concittadino, Emanuele Greco è da ben nove anni Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, il quale, oltre ad essere un mio fraterno amico, mi aggiorna costantemente della situazione davvero critica in cui versano i Greci. Il tuo cognome, poi, Sebastio, mi è molto noto, in quanto sono molti i Sebastio che conosco, soprattutto quelli che vivono in Via Acclavio. Un caro saluto, Arturo Guastella

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  3. Attendo l'assaggio di poesia. Grazie per questa traduzione.

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  4. Sì, mi piace. Molto. :-)
    Lorenza

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